Qual è la differenza tra mafia, camorra ed ndragheta?

Qual è la differenza tra mafia, camorra ed ndragheta?

Agli inizi del 1400, tre cavalieri: Osso, Mastrosso e Carcagnosso, che appartenevano alla “Garduna”, un’organizzazione cavalleresca spagnola, uccisero una notte a Toledo, l’uomo che aveva offeso l’onore della loro sorella.

Furono condannati a scontare 30 anni di carcere nell’isola di Favignana.

In quei 30 anni, in carcere, elaborarono nei minimi particolari, le forme, i riti, l’organizzazione ed i metodi di una struttura di potere che sintetizzarono con le parole di “onore e omertà”.

Il tuo libro nel cassetto o il tuo libro in libreria?^

Hai un libro nel cassetto…
Beh forse non é un libro vero e proprio…
Non ancora.
– Le tue poesie
– Una storia che vorresti raccontare
– Il resoconto di un viaggio.
– La storia della tua vita da lasciare a figli e nipoti
– Una ricerca.
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Vorresti proprio che tutto questo, che conservi gelosamente e che ogni tanto rileggi, diventasse un libro vero e proprio.
Magari un libro di successo.
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In poche parole vorresti pubblicarlo ma non sai da dove cominciare.
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Quando furono liberati, Osso se ne stette in Sicilia dove fondò Cosa Nostra, Mastrosso raggiunse la Calabria dove fondò la ‘Ndrangheta e Carcagnosso arrivò fino a Napoli per fondare la Camorra.

Questa è la leggenda che i mafiosi si raccontano e, secondo questa leggenda, Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra, hanno una radice storica unica, seguono con determinazione assoluta un unico obiettivo/progetto (la conquista di soldi e potere per se stessi e per l’organizzazione) e seguono un unica metodologia/rituale che agli esterni può sembrare complessa ma che si riduce, alla fin fine, alla ripetizione ossessiva del concetto/mantra “non ci fermiamo davanti a nulla” e “chi ci denuncia muore”

In realtà, come dimostro chiaramente nei miei due romanzi: Mistero Bizzarro e Oscura Luce Calabra, le organizzazioni mafiose nascono molto più tardi, nell’800, nel sud d’Italia, dalla decomposizione di frange di organizzazioni brigantesche massoniche e carbonare.

Dalla Carboneria e dalla Massoneria derivano i loro rituali, l’organizzazione e soprattutto l’abilità di stare aggrappati al potere ufficiale come le cozze allo scoglio.

Dai briganti prendono invece la ferocia, l’abilità nel controllo del territorio e la capacità di imporre l’omertà

La prima importante “impresa” delle organizzazioni mafiose fu di sostituire e dominare, con una specie di “pulizia etnica”, la pitoccheria e la delinquenza di massa (dovuta spesso alla miseria) delle metropoli meridionali.

In questo risultarono funzionali al potere ufficiale (borbonico, sabaudo, fascista, democristiano, berlusconiano, neoliberista) che li adoperò con la massima spregiudicatezza e non mancò di pagare, a prezzo salatissimo, questa “collaborazione”.

A Napoli, a Reggio, a Palermo i capi bastone entrarono con tutt’e due piedi all’interno del nascente stato unitario italiano.

In Sicilia i “picciotti” parteciparono alla “liberazione, al seguito di Garibaldi. In Calabria tentarono con successo di alterare le elezioni del 1869. A Napoli, nel ‘1870 Tore ‘e Criscienzo capo della Camorra assieme a Liborio Romano, capo della polizia borbonica, accompagna l’entrata trionfale in città di Giuseppe Garibaldi.

Tutto questo non risponde completamente alla domanda iniziale. Che, in ogni caso, non basta.

Bisogna farsene altre. Almeno questa:

Perché le mafie, al contrario delle altre organizzazioni criminali, hanno vita così lunga e mietono così tanti successi?

La risposta che mi dò io è tremenda.

Mi pare che le mafie incarnino nelle loro origini, nella loro storia, nel loro agire contemporaneo, nella loro “filosofia” l’esaltazione massima di quelli che sono i metodi della “società capitalistica”… la ricerca con ogni mezzo e la liceità, anzi la nobiltà sociale dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e poi la regola accettata ed esaltata da tutti: “il denaro non puzza”

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