CONTE SUD Un Piano per non morire, i cazzeggiatori seriali ed il cupio dissolvi.

CONTE SUD Un Piano per non morire, i cazzeggiatori seriali ed il cupio dissolvi.

Cari concittadini calabresi. In cabina elettorale non pensate al comparuccio che vi ha chiesto il voto…
A chi vi ha promesso un favore.

Il tuo libro nel cassetto o il tuo libro in libreria?^

Hai un libro nel cassetto…
Beh forse non é un libro vero e proprio…
Non ancora.
– Le tue poesie
– Una storia che vorresti raccontare
– Il resoconto di un viaggio.
– La storia della tua vita da lasciare a figli e nipoti
– Una ricerca.
– Le tue fotografie…
– La storia di un grande amore…
Vorresti proprio che tutto questo, che conservi gelosamente e che ogni tanto rileggi, diventasse un libro vero e proprio.
Magari un libro di successo.
Perché no?
In poche parole vorresti pubblicarlo ma non sai da dove cominciare.
Hai bisogno di un bravo redattore che metta tutto in ordine, che risolva le questioni redazionali, i titoli, che digitalizzi e corregga tutto in ottimo italiano, che ottimizzi le immagini, la forma, l’impaginazione, che disegni una bella copertina.
Che, magari, ti assista anche nella fase di pubblicazione, della stampa, della presentazione, della promozioni sulla stampa e sul web.
Chissà quanto costa.
E poi, dove trovarlo?
In realtà lo hai già trovato.
Contattaci senza nessun impegno.
Troverai tutte le risposte.
Troverai soprattutto la sorpresa di scoprire che é tutto molto più facile di quanto pensavi.

Il presidente del Consiglio Conte, ieri, ha presentato il suo Piano per il Sud.

Centoventitre miliardi (in dieci anni) da investire nelle regioni meridionali.

Con l’assicurazione che almeno il 34% degli investimenti nazionali saranno destinati alle infrastrutture del meridione.

Scuola, ricerca, infrastrutturazione, incentivazione dell’occupazione (soprattutto femminile), fondi ai comuni e alle aree interne, modernizzazione…  per tentare di recuperare un ritardo di secoli.

In più la visione, sia pure ancora vaga e nebulosa, del meridione d’Italia come avamposto strategico culturale ed economico importantissimo dell’Europa nel Mediterraneo.

Dopo le ruberie dei fondi Fers e l’abbandono delittuoso alle mafie degli ultimi decenni pare di vedere qualcosa di diverso nella politica e non le solite stantie promesse elettorali.

…“non vogliamo più narrazioni tossiche per il Sud” dice Conte e  “vogliamo impegnare risorse serie vincolate anche per chi viene dopo di noi” … “Se riparte il Sud, riparte l’Italia”.

Una svolta economica e sociale che potrebbe vedere il sud, dopo secoli, tornare protagonista.

Uso il condizionale soprattutto perché tutto questo può diventare realtà solo e soltanto se il sud si sveglia.

Solo e soltanto se alla lamentazione prefica in cui siamo bravissimi, riusciamo a sostituire il controllo sociale, la capacità di analisi e soprattutto una capacità propositiva e progettuale.

Solo e soltanto se ci dotiamo di artigli forti per difendere questo che non è un regalo ma la restituzione di una minima parte di questo ci è stato rapinato.

Difendere tutto questo dagli stessi politici voltagabbana, dai prenditori di tutt’Europa, dalle mafie.

Difendere tutto questo anche da noi stessi.

Dalla nostra passività.

Se non riusciamo a farlo, questa montagna di soldi diventerà un’ennesima colonizzazione, prenderà il volo, passando sopra le nostre teste, attraverso le mafie, per tornare al nord.

E’ già avvenuto. E non una volta sola.

Ma questo è solo un rischio.

Per intanto c’è il Piano per il Sud.

Eppure stamattina giornali, tv, social (il solito carrozzone politico-mediatico) era zeppo delle solite renzusconate, del vuoto cosmico di sardine avariate con il loro Erasmus per il sud.

E nei social imperava il cazzeggio  e la critica alla grafica della copertina del report del ministro Provenzano.

Eppure stamattina anche i social e i media meridionali e calabresi invece di cominciare a dibattere su come aumentare, usare e difendere queste risorse si accodano all’andazzo del carrozzone.

Spiegatemi che senso ha lamentarsi per decenni sulla mancanza di investimenti al sud e poi, quando questi investimenti arrivano, mettersi a cazzeggiare sulla foto di copertina del libretto che presenta il Piano?

Incredibile ed incomprensibile.

A meno che non sia una specie di rifugio psicologico di massa per evitare di sperare ancora una volta. Per la paura di restare ancora una volta delusi.

A meno che, Dio non voglia, il popolo meridionale sia oramai preda di qualcosa molto peggio del corona virus:

un cinico pessimismo di massa, un cupio dissolvi irreversibile, molto vantaggioso per nordisti, prenditori e mafiosi di ogni risma.

Non vedono l’ora di mettere le mani su quei soldi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *