Sconfitti i due partiti della paura

Ma davvero pensate che siamo cretini?

A ben vedere, ma lo può vedere solo chi non ha gli occhi foderati di prosciutto, la giornata politica di ieri ha visto la sconfitta di due partiti della paura.
Ieri il Presidente del Consiglio ha, doverosamente, restituito il mandato nelle mani del presidente della Repubblica dopo avere preteso e ottenuto un dibattito politico nelle aule parlamentari, alla luce del sole, affinché i cittadini e le istituzioni avessero contezza trasparente di quanto accaduto.

Il tuo libro nel cassetto o il tuo libro in libreria?^

Hai un libro nel cassetto…
Beh forse non é un libro vero e proprio…
Non ancora.
– Le tue poesie
– Una storia che vorresti raccontare
– Il resoconto di un viaggio.
– La storia della tua vita da lasciare a figli e nipoti
– Una ricerca.
– Le tue fotografie…
– La storia di un grande amore…
Vorresti proprio che tutto questo, che conservi gelosamente e che ogni tanto rileggi, diventasse un libro vero e proprio.
Magari un libro di successo.
Perché no?
In poche parole vorresti pubblicarlo ma non sai da dove cominciare.
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Che, magari, ti assista anche nella fase di pubblicazione, della stampa, della presentazione, della promozioni sulla stampa e sul web.
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Di fronte ai rappresentanti del popolo Conte ha spiegato con chiarezza i motivi delle sue dimissioni e quindi della caduta del governo gialloverde.
Non serve essere anziani per sapere che non vi è nulla di scontato in tutto questo.
Basta andare con la memoria alla fine dei governi precedenti… Renzi, schiodato a forza da una sconfitta elettorale e da un referendum… Letta pugnalato alle spalle da una congiura di palazzo, con uno “stai sereno” … Berlusconi torbidamente vagante qua e là alla ricerca di voltagabbana da acquistare… Prodi, fatto fuori, in aula con scialacquamento di mortadelle in diretta.
Non so se da Palazzo Madama, ieri, spirasse quel vento dell’onore che la Costituzione impone ai politici eletti, mi è sembrato che, perlomeno, fosse tornata, dopo tanto tempo, un po’ di aria di dignità.
E, proprio quest’aria di dignità, rappresenta la sconfitta, oltre che di Salvini, di quel partito della paura che dopo il 4 marzo 2018, scegliendo di mangiare noccioline, ha sparso, senza risparmio alcuno, terrorizzanti immagini di dittature nazifasciste con stivaloni e pogrom che avrebbero rovinata l’Italia e costretto all’emigrazione le persone perbene.
Qualcuno potrebbe obiettare che questa narrazione sarebbe stata necessaria per battere l’altro partito della paura quello del leghista Salvini che, fino a ieri, è andato cianciando di invasioni e pieni poteri, per spiagge e piazze. Secondo costoro, il fascio/nazismo sarebbe ancora alle porte e la parola d’ordine sarebbe “fermate Salvini e odiate il M5S che lo protegge”
Che questa sia una interpretazione parossistica e parodistica, e comunque falsata, della realtà, lo ha dimostrato ieri Giuseppe Conte che con calma e concretezza, ha parlato, in italiano e non in politichese, della inaffidabilità del ministro degli interni, della sua scarsa produttività, della poca propensione alla collaborazione con gli altri ministri, della sua superficialità e della sua boria che hanno danneggiato il governo ed il paese. Senza dimenticare di criticare la sua inutile ferocia nei confronti del lavoro delle ong e l’uso sconsiderato dei simboli religiosi.
Ha messo in risalto soprattutto la sua, infantile bulimia di potere per la quale ha tradito l’alleato di governo e messo a rischio l’economia dello stato e le istituzioni.
Non ha avuto bisogno Conte di evocare Hitler e Mussolini, di paventare dittature e marce su Roma, per mettere al suo posto il leader leghista ancora un po’ ubriaco di moijto e di sondaggi.
Allo stesso modo, non ne hanno avuto bisogno, i cittadini meridionali che, prima ancora di Conte, nelle piazze di Puglia, Calabria, Sicilia, Campania gli hanno urlato “buffone” e “vai a lavorare”.
Questo non vuol dire che Salvini non subisca tentazioni di poteri pieni. Non è né il primo né quello più vistoso. Prima di lui ci sono stati Craxi, Berlusconi, Fini e lo stesso Renzi che hanno civettato con un concetto di leadership più corposa e con atteggiamenti di esibizione di potere. Per non parlare di D’Alema che Forattini, un giorno si e l’altro pure, disegnava con stivali, fez e fascio littorio.
Per cui, fuori da ogni patologica isteria finto antifascista, che’ l’antifascismo vero è un’altra cosa, ragionando con freddezza e concretezza non si può non ammettere che:
1) Il m5s da quando bazzica nelle aule parlamentari si è caratterizzato per un rispetto notevole nei confronti del parlamento e della Costituzione.
2) Il governo gialloverde, non ha mai, seriamente rappresentato il benché minimo rischio per le istituzioni dello stato.
3) Il governo gialloverde non è caduto per la lotta dell’opposizione. probabilmente aveva esaurito gli unici punti del contratto che era davvero possibile realizzare.
4) La politica legislativa sulla sicurezza e sull’immigrazione, al netto delle facceferoci e le crudeltà inutili di Salvini sulle ong, sono la continuazione logica delle politiche del PD con Minniti. Per me entrambe da buttare nel cesso. (Decreto sicurezza e bis)
5) La politica di sollievo nei confronti delle vecchie e nuove povertà sta o dovrebbe stare nel DNA e nei progetti di qualunque partito che in qualche modo si dichiari, anche lontanamente a sinistra. (decreto Reddito di Cittadinanza e stracciacartelle)
6) La politica di recupero di diritti da parte dei lavoratori è solo un minima parte, un’ombra appena di quello che dovrebbe fare un qualunque partito non di destra. (Decreto Dignità, Salario Minimo) etc)
7) Le politiche di semplificazione e sblocco burocratico/giuridico sono sempre state fatte in Italia da governi di tutti i colori. Scagli la prima pietra chi sostiene che in Italia abbiamo una burocrazia efficiente e una giustizia funzionante)

Dico tutto questo non per difendere il m5s ma per difendere una sia pure remota possibilità che dalla sconfitta dei partiti della paura possa nascere qualcosa di buono.
Dico tutto questo perché, nonostante si siano aperte prospettive nuove, la situazione è molto difficile.
Se, come dice il partito della paura n. 1, la soluzione fosse Salvini, basterebbe votare e sarebbe tutto risolto.
Se, come dice il partito della paura n. 2 il problema fosse Salvini, da domani, come dice la mia amica Anne Larouge, da domani dovrebbe andare tutto a perfezione, visto che Salvini è stato sconfitto.
Dico tutto questo perché penso, da sempre e come tanti altri, che un governo che metta assieme PD (oggi PD + Leu) e m5s sa una situazione avanzata.
Non la soluzione di tutti i problemi italiani, non il sol dell’avvenire. Per quello ci vuole ben altro. Solo una situazione più avanzata di quella attuale.
Una situazione che cominci a restituire agli italiani quello che gli è stato depredato o che non hanno mai avuto:
Dignità delle istituzioni, efficienza degli apparati amministrativi, corruzione nella media europea, evasione fiscale contenuta, una giustizia quantomeno socialmente neutrale e più pronta, la possibilità di aumentare la domanda interna con ingenti investimenti sulla messa in sicurezza del territorio, sulla realizzazione, aggiornamento e manutenzione delle infrastrutture di base, sulla messa a valore dell’immenso patrimonio artistico, storico, paesaggistico, ambientale che potrebbe fruttare ricchezza per tutti e adesso riesce a stento a ripagarsi misere spese di gestione…
Per me il M5S rappresenta, in qualche modo, lo sforzo dei ceti popolari e dei giovani di sostituirsi ai partiti di sinistra che li hanno abbandonati a sé stessi. Ha le istanze vecchie e nuove del popolo di sinistra: ambiente, benessere sociale, mani pulite, tecnologie avanzate… E probabilmente ha pure i vizi vecchi e nuovi del popolo: semplificazionismo, confusione ideologica, fideismo, difficoltà organizzative.
Dico questo perché ho ascoltato la dichiarazione di Zingaretti e ho capito che probabilmente non se ne farà niente.
Salvini ha rotto per poter aumentare i suoi deputati e senatori.
Per avere più poppiere.
Zingaretti rifiuta di tentare perché deve conquistassi deputati e senatori. Quelli del PD sono di Renzi
Per avere più potere.
Per questo chiede, in puro politichese, una specie di autodafé che il m5s non ha nessun motivo di prendere neanche lontanamente in considerazione.
Qualcuno ipotizza un accordo tra Renzi (che ha deputati e senatori) e m5s… Un puro accordo di potere.
Inutile e stupido.
Quindi, salvo miracoli impossibili, si va alle elezioni.
Sarà un altro terremoto.
Che, come tutti i terremoti, lascerà solo rovine

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