La solenne cazzata di fine estate

La solenne cazzata di fine estate

 Una decina di milioni di cittadini condannate alla morte civile.
Non fa ridere. Anche se fosse solo la stronzata di fine estate di un ex comico divenuto tragico.

Il tuo libro nel cassetto o il tuo libro in libreria?^

Hai un libro nel cassetto…
Beh forse non é un libro vero e proprio…
Non ancora.
– Le tue poesie
– Una storia che vorresti raccontare
– Il resoconto di un viaggio.
– La storia della tua vita da lasciare a figli e nipoti
– Una ricerca.
– Le tue fotografie…
– La storia di un grande amore…
Vorresti proprio che tutto questo, che conservi gelosamente e che ogni tanto rileggi, diventasse un libro vero e proprio.
Magari un libro di successo.
Perché no?
In poche parole vorresti pubblicarlo ma non sai da dove cominciare.
Hai bisogno di un bravo redattore che metta tutto in ordine, che risolva le questioni redazionali, i titoli, che digitalizzi e corregga tutto in ottimo italiano, che ottimizzi le immagini, la forma, l’impaginazione, che disegni una bella copertina.
Che, magari, ti assista anche nella fase di pubblicazione, della stampa, della presentazione, della promozioni sulla stampa e sul web.
Chissà quanto costa.
E poi, dove trovarlo?
In realtà lo hai già trovato.
Contattaci senza nessun impegno.
Troverai tutte le risposte.
Troverai soprattutto la sorpresa di scoprire che é tutto molto più facile di quanto pensavi.

In Italia (e nelle democrazie occidentali) il diritto di voto (attivo e passivo) rappresenta la sintesi essenziale dei diritti civili, garantiti alle persone, per appartenenza ad una comunità nazionale (stato, regione, provincia, quartiere.

Ragionevolmente, il diritto di voto tende, sempre di più, ad essere prerogativa di ogni forma di comunità, dalle bocciofile ai comitati di quartiere.

E’ un diritto inalienabile.

Non può essere esercitato da nessun altro in nome e per conto di qualcuno. (Tranne che nel business capitalistico)
Il diritto di voto, specie in Europa, è associato a importanti conquiste umane civiche e sociali pagate anche col prezzo del sangue.

Rappresenta la forma minima di partecipazione dei cittadini al governo del paese. Per questo è ritenuto, giustamente, importante.

In Italia il diritto di voto si può perdere solo per tre motivi gravissimi:
– per incapacità di esercitarlo;
– in seguito a gravi delitti e quindi a condanna penale irrevocabile;
– per indegnità….
…oppure perché lo propone Beppe Grillo.

Una provocazione? Una solenne cazzata di fine estate? Perché non chiamarla col suo vero nome?
Una proposta nazifascista o peggio capitalistica pura.

Perché il capitalismo, quando si libera da tutti i condizionamenti sociali, culturali, religiosi ed etici, quando resta solo prassi predatoria, può essere ed è veramente l’inferno in terra.

La proposta è di togliere il diritto di voto ai cittadini italiani, sopra i settanta anni, in quanto:
– non sarebbero, in genere interessate alla politica; –
– non è giusto che col loro voto condizionino provvedimenti che, in genere, riguardano il futuro, in quanto nel futuro, loro sarebbero già morti;
– sono in troppi e quindi hanno la maggioranza garantita contro i giovani; –
– sarebbe un serio provvedimento a favore dei giovani; –

Se la proposta fosse veramente in campo e non fosse solo la dichiarazione a vanvera di un ex comico, la si dovrebbe contestare con le molotov, strada per strada, barricata per barricata fino all’ultima goccia di sangue. E la dovrebbero contestare non solo e non tanto gli ultra settantenni ma quelli che a settanta non ci sono ancora arrivati. Proprio i giovani. La condanna alla morte civile a settanta anni è per loro.

Ma si tratta, probabilmente, solo una truce cazzata di fine estate.
Quindi calmiamo i bollenti spiriti e cerchiamo di ragionare, anche se non è più tanto di moda.
La proposta parla solo dell’elettorato attivo ma è evidente che non si ferma lì. Se uno a settanta anni non viene giudicato capace di votare perché mai dovrebbe essere votato? E se non può votare ed essere votato perché mai dovrebbe essere nominato al governo di qualcosa? (fosse anche una bocciofila) E se non può gestire una bocciofila è evidente che la sua opinione non conta nulla. Quindi che senso avrebbe esprimerla. E che diritto avrebbe di farla contare riunendosi assieme ad altri?

In pratica Beppe Grillo condanna alla perdita di tutti i diritti civili e quindi alla morte civile una decina di milioni di cittadini. magari sperando che alla morte civile segua il suicidio. Il delitto? Quello di avere raggiunto i settanta anni. Alla faccia delle conquiste della scienza e della medicina.
Ma è una condanna per tutti e quindi comunque egualitaria?
Manco per niente.

Nel nostro sistema economico capitalistico chi ha i soldi ha il potere effettivo. Quindi i vecchi molto ricchi conterebbero sempre di più anche senza votare e senza essere votati. Come hanno sempre fatto inviando a rappresentarli i loro servi peggiori.
Ma è vero che i vecchi non si interessano di politica?
Non sembrerebbe, a vedere i cortei le manifestazioni i pochi circoli politici ancora aperti… Semmai sono i giovani che dovrebbero essere maggiormente interessati. E poi se davvero non se ne interessano che senso ha la proposta?

Va beh ma la proposta è a favore dei giovani?

Ma davvero? E quando mai?

Sono proprio quelli che adesso sono giovani (e non molto ricchi) ad essere condannati a non vivere (civilmente) oltre i settanta anni, ad avere tolti i diritti che adesso vengono tolti solo ai peggiori delinquenti, ai malati di Alzhaimer, a quelli che vengono dichiarati falliti.

E poi che senso ha continuare a dividere la specie umana? Donne contro uomini. Bianchi contro neri. Cristiani contro musulmani. Jiadisti contro magrebini. Occidentali contro orientali. Nord contro sud…?

Forse per nascondere, camuffare la vera unica sola divisione oramai insopportabile per l’umanità intera.
Quella che oppone un pugno di folli mentecatti multimiliardari al resto dell’umanità. Quella tra chi ha il potere e chi il potere lo subisce. Tra chi sfrutta i cittadini e il pianeta e chi è sfruttato. Quella tra chi inquina e distrugge e chi viene inquinato e distrutto. Quella tra chi decide le guerre e chi le guerre le subisce.

Una divisione stupida e artificiosa, l’unica di cui la specie umana veramente può fare a meno.
L’unica che tiene ancora in vita questo nostro folle modo di produrre e quindi di governarci come comunità umana.
L’unica che, anche il nostro comico divenuto tragico, sembra avere interesse a mantenere ben salda. Con tutti i mezzi.
Meritandosi ampiamente e senza riserve il nostro più grande e solenne vaffanculo.
Tanto per cominciare.

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